Mi dici di seguirla, porterà a stradine di montagna che costeggiano precipizi.
Intanto non riesco a togliere gli occhi dai tuoi.
Dolcemente felici di un momento agognato sperato rinunciato arrivato.
Ed ora che siamo vicini da scambiarci i respiri
sorridiamo soltanto.
Sorrisi continui in attesa, sospesi, desideri e pensieri che s'intrecciano
e sovrastano d'immobilità.
Silenzi intatti, cornici di sguardi.
Poi chiudi gli occhi togliendomi luce e ragione.
Sento la tua mano esplorare la mia guancia in una carezza delicata.
Un profumo sconosciuto m'investe le narici.
Chiudo gli occhi e lascio che il calore sciolga i nodi del cuore.
Mi tocchi piano con dita premurose, calcolate e attente.
Passi un dito sul contorno del naso, sulle finestre degli occhi, sul mento e sulle orecchie.
Poi mi accarezzi con la guancia mentre non respiro più.
Guancia contro guancia, guancia contro mento, guancia contro fronte,
guancia sulle labbra, guancia sulle mani come un invito.
Non ho più aria e d'istinto apro gli occhi incontrando le palpebre chiuse,
le mani alacri, il viso gentile assorto.
Eccola, la linea.
Intraprendo il sentiero timoroso, sento terreni ardui e molli sotto i piedi.
Colgo la via dei tre nei che portano verso la bocca sulla discesa della guancia.
Li sfioro come fiori di rugiada.
Dal bordo senza parapetto vedo il mare insinuarsi tumultuoso tra scogli neri
che accettano acqua di spuma.
Un vento leggero spira da nord spostando nuvole di panna montata.
Ti sono totalmente vicino che sento il cuore batterti dentro:
lo confondo col mio.
Capisco tardivamente cosa intendevi.
Le labbra s'uniscono in un unico movimento. Sai di buono, sai di morbido, sai di fragole. Poi si schiudono e perdo cognizione dei tempi, un leggero capogiro mi porta a baciarti tenendomi aggrappato a te, una mano dietro il collo, una sulla schiena. Torni ad esplorarmi mentro giaccio consumato da tanta bellezza, vorrei morire così, la tua lingua dappertutto, la tua anima sovrapposta e combaciante.
Sono minuti, sono attimi, sono eternità ma continuiamo a baciarci con metodica dolcezza, labbra e bocca e lingua invischiati dello stesso collante.
Ti accarezzo la schiena attraverso la camicia, mi baci il collo, le orecchie, il naso e la fronte ma di nuovo ti reclamo e sei di nuova dentro la mia bocca, sei di nuovo la mia bocca, la stessa lingua, le stesse scoperte, la stessa pioggia battente.
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