Stanotte:
Vagoncini di un treno arrembante.
Ricordi messi in fila senza criterio.
Solo gli occhi chiusi, senza sonno, senza dimora.
Tramestio di stoviglie,
clangore di chiavi,
la luce della candela mangiafumo,
gli occhi sui cruciverba risolti.
Il profumo delle arance,
il latte caldo ed i biscotti nella tazza gialla.
Frasi e progetti della giornata detti in silenzio,
gli occhi negli occhi,
colori diversi dello stesso mare.
Cose da dire e dette, da fare e fatte, da dare e date.
Date e nomi,
ricordi e cognomi.
Una lettera sepolta, una ricerca di scienze e la scommessa.
Una camicia stirata,
il viaggio d'estate,
la nave ed il petrolio,
l'alba e le valigie di carta pressata,
il tessuto a fiori stampato.
La pallina da tennis.
Le scarpe ed il lucido,
sei proprio un ometto,
la cravatta aggiustata,
il Messaggero ed i cornetti,
il maritozzo e la panna.
Un trenino arrembante,
la pista e i soldatini,
il the delle quattro,
la prima parolaccia,
la varicella,
il bucato steso al sole,
la foresta di antenne
nel cielo azzurro.
Lo sguardo perso,
le foto in bianco e nero,
il mirto ed il sale,
la sabbia ed il mare,
il gomitolo di lana,
i ferri ed il cotone.
Floriana che dorme,
il collo all'insù,
la camera chiusa
la musica impossibile,
il soffitto sfarinato,
vernici sbiadite.
Non ne uscirò mai.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.