domenica 19 giugno 2011

Cielo nero


Non c'entra il mare
e non era il vento
ma solo il cuore mio
sgomento
che cerca te

mercoledì 15 giugno 2011

Latitante

il latitante gli telefona a pranzo e cena
il latitante gli fa la spesa
ma non mangia con lui
perchè lui non mangia con nessuno che non sia il suo vino maledetto
perchè lui non pensa senza la sua birra maledetta
perchè lui è solo 
perchè lui non si muove
il latitante ha una vita
il latitante è orfano da un pezzo
il latitante però non è solo
il latitante non beve

però si muove se il caffè è corretto
però si muove se c'è il picchetto
però si muove

Perchè d'accordo non siete mai andati
perchè il carattere tuo è quello che è, strano a morire
perchè tu non lo fai ridere
perchè tu sei stato sempre solo
perchè tu sei serio
perchè tu.
perchè.

però si muove se il caffè è corretto
però si muove se c'è il picchetto
però si muove

Perchè se sta male non se ne cura
perchè se sta male e fa male 
il latitante sta male
perchè il latitante è solo
anche se non è solo

Perchè il latitante è un bimbo che più non piange.

martedì 7 giugno 2011

Mercoledì, ore 15

Domani stacco prima. 
Il mio amico mi darà il cambio un paio d'ore prima.
Nessun sollievo però.
Parteciperò ad un funerale.

Qualche passo indietro.
Quando intrapresi questa pseudo avventura lavorativa lo stato d'animo rasentava momenti di euforia frammisti a tristezza assoluta.
Sapevo quel che lasciavo e nulla immaginavo di quel che andavo a prendere.
Colleghi turni impegni difficoltà situazioni: tutto diverso.
E poi, se io prendevo un posto, se io prendevo quel posto, qualcun altro lo stava perdendo.
******* non era propriamente mio amico ma era una buona conoscenza amichevole.
Quando ero pischello e facevo le notti capitava che mi desse il cambio con il suo faccione allegro e la sua favella perpetua.
Crescendo tutto è cambiato.
Non sto a dirvi perchè andò via: è un altro discorso.
Il fatto è che stamattina, mentre io lavoravo, mentre il mondo continuava la rutilante lotta all'inutile, tra le sue braccia, chiudendo gli occhi dolcemente, sorriso finalmente allegro tra le labbra, mentre io ero seduto sulla traballante sedia sulla quale anche lui poggiò le chiappe stanche, mentre mi dibattevo per il niente, a lui moriva il figlio.
Non oso immaginare la disperata sensazione di vuoto e cieco e furibondo dolore.
Non oso.
Anche perchè il punto ancora non è questo.
Dovete sapere che un altro collega- dove cazzo lavoro, penserete- un altro di noi tre, un altro uomo, mercoledì scorso si è tolto la vita.
Impiccato e penzolante dalla sbarra per i dorsali della sua camera.
Motivi? Si dicono futili.
Magari imponenti nella sua mente imponderabile.
Quello che voglio dire è questo: quel ragazzo voleva vivere ed ha resistito 14 anni, tra dure battaglie e sforzi immani. 
Tu, perchè cazzo lo hai fatto?

Scusate.

sabato 4 giugno 2011

Un amico ed il suo tempo

Quando non si trova tempo per un amico - adducendo la scusa consueta che non c'è mai abbastanza tempo -
le ragioni per me sono sempre due: quella persona non è un tuo amico oppure tu non sei amico suo.