giovedì 30 settembre 2010

Come vorrei che fossi mia

COME VORREI CHE FOSSI MIA

Nei momenti dell'amore
nei giorni di stanca
quando percorro il tuo sentiero
quando l'aria mi manca.

Vorrei che fosse mio quando piange il tuo viso
la lacrima d'una sorpresa
la furia sdegnata
la schiena che volgi
la lotta e la resa

Come vorrei che fossi mia
quando ti accarezzo i pensieri
quando mi guardi le mani
e mi prometti il mondo
mentendo con pudore

Vorrei che fosse mio il tuo mento
il sopracciglio che muovi
quando nascondi un desiderio
la tasca che svuoti
quando non mi prendi sul serio

Come vorrei che fossi mia quando mi ascolti
e mi lasci straparlare
l'attimo che rimane
prima che senza dire
mi baci ed il silenzio dei corpi

Vorrei che fosse mia la tua bocca
il cuore
il vaso
la coperta
e il futuro

Vorrrei che fosse mio il cielo che ti colora
gli occhi che cangiano
il riflesso che irradia
il sogno che nasce
la notte suicida
l'alba che splende trionfante

Come vorrei che fosse mio il tuo viaggio
la preparazione e l'attesa
l'aria che trepida
l'arrivo
la meraviglia
la scoperta

Vorrei che fosse mia la stella
la bruma
la magia

martedì 28 settembre 2010

Centopensieri

Centopensieri
il primo è per lei
gli altri
novantanove
semplici
scalini

le sei
cinque ore senza
non è assenza
semmai mancanza

Basta uno sguardo
a volte
e ti prende la mente

Vuoi sapere
perchè ieri un pianeta distante
adesso un attimo costante

E allora pensi

Quei due minuti
Intensi
Quasi violenti
Il mondo che scompare
Il mondo che
si rivela
In tutta la sua
Bruttezza e bellezza
Onore e pena
Come una vela
di ritorno dalla luna
La luce improvvisa
Il buio profondo
Quei due minuti
Così intensi
Così violenti
Come un fortunale
Come un arcobaleno

Io che dimentico di esistere
Perché vivo
Finalmente vivo

mercoledì 22 settembre 2010

Lenta mente

Non comprendevo a pieno la tristezza che respiravo attraverso gesti quotidiani e conosciuti:
la marmellata sulla fetta biscottata, l'acido leggero dello yogurt sulla lingua, l'infusione lenta del the.
Poi un profumo, il giorno che si fa rosa nel buongiorno altrui.
C'è sempre una certa differenza tra leggerti e non leggerti,
tra averti e cercarti.

lunedì 20 settembre 2010

Il quinto giorno

Il quinto giorno se ne rese conto
Finalmente
Dolorante
L'amava
Spasmodicamente
 
Rovinosamente
Perduta
Le mandó un messaggio
Invano
Le scrisse una lettera
Invano

Il suo cuore aveva venduto
Un uomo che lo comprò senza esitare
in un panno di velluto blu lo avvolse.
Nascosto nel vano segreto
Del rosso carrettino
Il collezionista di attimi
partì.

Il viaggio sarebbe stato lungo

L'isola avrebbe atteso
Con dolce pazienza

La risacca

scandisce
l'attesa

Pianse

Disperatemente
Nuotó
Le bracciate si fecero vieppiú
Impossibili

Desistette

E sul dorso si abbandonó
La deriva lo condusse leggero
Al delimitar d'una nera spiaggia
Oltre
le prime luci della sera.

Più non la rivide

Ed ovunque la cercó.
Il quinto giorno se ne rese conto
Dolorosamente
L'amava
Rovinosamente
perduta.

sabato 18 settembre 2010

Il cielo azzurro di settembre

Secondi come millenni
una spada di sole sulla fronte
le ombre lunghe nascoste
sui passi affrettati
Non perdere tempo
era avere tempo
I sogni scivolati via
come zucchero sulle chiacchere di carnevale
quello che rimaneva era sempre insipido
quando mi lasciavi le mani
il clangore sulle inferriate
una porta aperta
la vita richiusa
dentro

C'era il vento caldo di agosto sul cielo azzurro di settembre
c'era una musica
come solo il mare
come solo la spuma
come solo un bacio

Restavamo in silenzio a guardarci
a giurarci l'eterno
legati da un abbraccio senza sonno
ma che doveva
l'ora stabilita
l'ora tiranno

E l'ultimo era sempre più doloroso
come una crosta sollevata
goccioline d'amore ribelle
a tracciare una via
immaginare una vita

Io non sapevo come,
l'orchestra omaggiava la sera
con fiori di note inattese
tu mi cullavi
dentro
senza paura.

venerdì 17 settembre 2010

Stasera

(Stasera l'amore ha il sapore acido del dolce andato a male)
 
Pensieri come lame
Tagli 
fogli di carta
Inchiostro e sale
Righe sottili che tranciano
Desideri
Svaniti

Fame

Buio
Corde che si stringono
Per l'ultimo nodo
Che non saprai perdonare

Mi dici addio piangendo

Perché addio
Lo dico a noi e non a te

Fame

Buio

venerdì 10 settembre 2010

Il punto di rottura.



Io ti incendierei,
io ti abbatterei,
io ti dimenticherei:
ah, se solo potessi
come mi accanirei.
Pala e piccone,
maleeppeggio e mazzetta,
ogni singolo foratino
sbriciolato,
insacchettato 
trasportato,
annullato.
Io ti brucerei,
io ti cancellerei,
se solo potessi
ti sbrandellerei.

Ti rapirei l'aria,
ti sottrarrei la luce,
sotterrerei i ricordi
svuoterei le acque.
Ah, se solo potessi
ti devasterei,
inquinerei,
assorbirei,
maledirei.
Se solo potessi
ti chiamerei.

sabato 4 settembre 2010

Se mai


Se mai ti chiedessi dove corro quando accanto a te non trovi che lenzuola appena sgualcite.
Se mai ti chiedessi cosa vedo quando il cuore ancora riposa.
Se mai ti chiedessi dove nasco rinasco muoio e sopravvivo.
Se mai ti chiedessi dove sono tutte le volte che non ci sono.
Se mai volessi cercarmi.
Se mai volessi trovarmi.
Se mai volessi nuotare con me,
se mai volessi volare con le mie stesse ali.
(Perchè è da questa parte che si guarda...)

giovedì 2 settembre 2010

Δώσ' μου πίσω την καρδιά μου

Δώσ' μου πίσω την καρδιά μου
δώσ' μου πίσω την καρδιά

να την πιάσω να τη σκίσω
σε κομμάτια μια φορά
να μη σ' αγαπάω πια

mercoledì 1 settembre 2010

Volevo chiamarti

Volevo chiamarti,
pattinare veloce sul lago ghiacciato che ci separa da un pò.
Ho cercato il numero, sebbene lo ricordi a memoria.
Per non sbagliare o per cercare del tempo.
Ho aspettato che suonasse due volte e poi ho riagganciato.
Ho pensato che se scompari è per non farti trovare.
La mia ricerca oltre che vana sarebbe stata senza rispetto.
Ho pensato a quanta vita ci sia sotto lo strato che vedo e che non devo sapere.
Semplicemente perchè non vuoi.
O non puoi.
Volevo chiamarti,
navigare sul mare che ci separa un'illusione di qualche minuto.
Come se potessimo essere vicini.
Ho cercato il numero, sebbene lo ricordi ancora.
Per non sbagliare o per cercare del tempo.
Ho aspettato che suonasse due volte e poi ho riagganciato.
Come sai.
O come sospettavi.
Poi ho pensato che se scompari è per farti trovare.
Di una fuga continuerò sempre ad amarne le tracce.
Ho pensato che forse non dovevo.