sabato 24 luglio 2010



Le onde sono maestose e pericolose.
Ma troppo affascinanti.
Troppo invitanti.

Stai attento...
Sorrido e mi lascio sommergere da spuma e corrente.
Poi mi viene un'idea: se M. sale sulla piccola tavola lo trasporto correndo sul rettilineo lungo della bianca spiaggia,
lì dove l'acqua si lascia morire,
il divertimento è assicurato.
Corro forte almeno dieci volte su e giù.
M. ride come un matto quando viene scalzato da ondine veementi.
Prendo fiato.
Adesso tocca a me.
Nuoto con la piccola tavola legata al polso destro.
La corrente è forte ma spinge verso la costa non al largo.
Mi allontano una ventina di metri con qualche sforzo.
Attendo la mia piccola grande nave.
Salgo sulla pancia 
dell'uomo ragno
 e la guardo nascere a due metri da me.
S'ingrossa e mi cattura.
Ci salgo sopra e non esisto più: tutto è cielo e mare e sabbia e amore.

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