Si presenta che sembra il vecchio professore di filosofia del liceo che prendevo perennemente per il culo. Ci faceva lezione leggendo il libro, non rispondeva mai a domande difficili.
Dice Donato, ho una prenotazione a mio nome; ma è solo intuito perchè non capisco un accidente. Il passaporto americano rivela il luogo natio, Monselice, Italia...
Poi fa una battuta su quanto faccia caldo: un giorno ho detto ad un amico americano fa caldo e lui ha capito fuck Aldo...
Non gradisco e lavo il sorriso con una boccaccia.
E' un tipo stranuccio direi, una decina di centimetri più del bancone, fronte larga, e occhiali rotondi sugli occhi vispi. Un viso gioviale e limpido.
Vengo dal Midwest, prosegue - e l'italiano lo parlo sempre meno.
Coelum non animum mutant qui trans mare currunt, la butta lì e non capisco.
Arrovella la lingua sulle erre che sembrano esse, trascina le altre lettere in un miscuglio di lingue possedute, dimenticate, soprassedute e sempre vive.
Il Midwest è un concetto troppo vago, come è troppo - inversamente - forte la sensazione che sia un personaggio di spicco. Gente non facile da incontrare, gente che comunica il sapere col sorriso e mostrando di non sapere, sempre pronti ad imparare insegnando.
E non a caso cade sulla Grecia.
Noi saremo sempre, dico - la culla del sapere.
Perchè dice noi?
Terreno fertile.
Socrate, la maieutica, la certezza che nessuno mai avrà la possibilità d'arrivare dove i Greci pensarono.
Dio, il concetto di dio in mille religioni, l'Islam, le contraddizioni, le risposte.
Mi trascina in cose che non so e che vorrei sapere, viaggio per lande dove sono ignorante e lo guardo con occhi di sorpresa.
Potrebbe parlare per ore, magari in passato avrà tenuto conferenze e mirato sguardi dritti d' approvazione e stima.
Quando mi si nomina la Grecia...
E' un' emozione tutta mia, mi sento fiero, nuoto con gli occhi in quel mare d'amore, parlo con calore e partecipazione speciale, parlo...
Perché di solito non parlo.
Perché di solito trattengo.
Evito.
Lo incontro l'indomani alla partenza. O check out come precisa lui.
Dico grazie perchè non è facile incontrare personaggi come lei.
E per me che ad un certo punto ho smesso di progredire, che imparo solo leggendo, che spesso dimentico che non si conosce mai abbastanza, sapere che ci sono ancora persone come lei è un piacere.
Immodestamente mi prendo la briga di scriverti che ti faccio bene e come diceva quel pazzo della 405 di ieri che sciorinava detti latini a destra e a manca, è grazie alla maieutica tipicamente greca che ti faccio uscire quello che poi tu hai piacere di far uscire.
Il tipo della 405, tale Donato, stamani mi ha intrattenuto con delle storie fantastiche. Poi è partito, è tornato, e stringendomi la mano mi ha detto: "lei è una persona estremamente intelligente, che ha paura che la gente se ne accorga e quindi fa di tutto per nascondersi alla gente."
D'impatto ho chiesto se fosse l'ennesima parabola, mi ha risposto che stava parlando di me.
Grandioso.
L'avevo fermato, prima di pagare, ringraziandolo: "sa, lei è una persona che fa bene conoscere; perchè per i tipi come me ad un certo punto la conoscenza si ferma,non si ha più tempo per studiare. E allora diventa fonfamentale l'incontro che persone che sanno e che illuminano con la conoscenza."
Ad maiora.
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