domenica 25 dicembre 2011

Kala Kristougena

Mi piace
Le sette della sera
Che le cucine ancora
fervono
Accalcate
Congestionate
Da mani
Piatti
doppi
Fornelli
Consigli

Mi piace
La commessa
Che spegne
le luci
e nel negozio
solo 
ombre di inquietanti manichini torreggiano mute.

Mi piace
Quando anche l'ultimo bar ha calato la saracinesca
rumorosa
E sull'asfalto madido di pioggia
nessuna auto scivola più
Solo fantasmi
e derelitti
camminano
lenti o
frettolosi
con pacchi e fiocchi 
e pene e ansie
Seguendo un dolore
noto
o appena 
conosciuto

Mi piace
Che posso
finalmente
correre 
solitario
tra lucine superflue
Ormai
e pensieri controversi:
Voglio vivere come un cane che morde costantemente la sua museruola.

Mi piace il chiavistello,

Il cono d'ombra
La tavola imbandita
E Do they know it’s Christmas time
at all
e tutti
Che guardano
Come se fossi
matto
Sudato
Sfatto
felice

sabato 24 dicembre 2011

Itaca 2010



"Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; piu' profumi inebrianti che puoi,
va in molte citta` egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
gia` tu avrai capito cio` che Itaca vuole significare"

Kostantinos Kavafis

martedì 13 dicembre 2011

Oggi

Oggi non so scrivere,
non so pensare
perchè a malapena riesco a respirare.
Oggi non so camminare,
non so guardare,
perchè a malapena riesco a parlare.
Oggi non ho tempo per le parole,
oggi non ho tempo per star male:
oggi non ho tempo e non voglio tempo,
altro tempo che non sia
la mano tua nella mia
lentamente ad aprire il cuore
gli occhi illuminare.
Nelle carezze infinite che saprei
nella carezza infinita che mi dai
La tua mano nella mia e tutto il mare fuori.

Oggi aspetto solo che torni.

Il sapore di ciò che non so dire

Stasera
Parole parole
La mente
Non mente
Il pensiero si accanisce
Sui dettagli sugli sguardi
Il tempo
Che non basta
Il dito che sfiora
La pelle che non c'e' piu'
Dentro l'anima
Affonda
E segna
La traccia che lascia
Un sentiero che col pensiero
Seguo
I minuti che conto
Poi riappari e non basta
Le domande che ho in testa
La paura che soccombe
La pace che accende
La scintilla
Che ritorna
Il sapore
Di cio' che non so dire

lunedì 5 dicembre 2011

Stamattina i tuoi baci

I tuoi baci sono quei piccoli raggi di sole che filtrano dalle nuvole basse attraverso il vento obliquo
in questa mattina di assenza e di sogno a oltranza di spiagge assolate e acque limpide e passeggiate a rincorrere
e mani tese, labbra prosciugate, pelle già salata, tuffi e bracciate, occhi rapidi a guardare la meta, la bianca chiesa di Sant'Anna,
l'isola lontana verso l'orizzonte che si chiama Paros ed ancora ci è sconosciuta, l'infinito riflesso nello sguardo tuo perso e premuroso,
i muscoli affannati di desiderio, la mente eccitata, il ritorno e la continua partenza l'uno verso l'altra, sconosciuti individui perduti ognuno nel delicato sordo malato
battito del cuore altrui.

sabato 3 dicembre 2011

...

"Posa la penna, piega il foglio, lo infila in una busta.
Si alza, prende dal suo baule una scatola di mogano, solleva il coperchio, ci lascia cadere dentro la lettera, aperta e senza indirizzo. Nella scatola ci sono centinaia di buste uguali. Aperte e senza indirizzo. Ha 38 anni, Bartleboom.
Lui pensa che da qualche parte, nel mondo, incontrerà un giorno una donna che, da sempre, è la sua donna. Ogni tanto si rammarica che il destino si ostini a farlo attendere con tanta indelicata tenacia, ma col tempo ha imparato a considerare la cosa con grande serenità. Quasi ogni giorno, ormai da anni, prende la penna in mano e scrive.
Non ha nomi e non ha indirizzi da mettere sulle buste: ma ha una vita da raccontare. E a chi, se non a lei? Lui pensa che quando si incontreranno sarà bello posarle sul grembo una scatola di mogano piena di lettere e dirle -Ti aspettavo.
Lei aprirà la scatola e lentamente, quando vorrà, leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo di inchiostro blu si prenderà gli anni -i giorni, gli istanti- che quell'uomo, prima ancora di conoscerla, già le aveva regalato.
O forse, più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti a quella buffa nevicata di lettere sorriderà dicendo a quell'uomo -Tu sei matto.
E per sempre lo amerà."
Lo sa come si fa a riconoscere se qualcuno ti ama? Ti ama veramente, dico?
Non ci ho mai pensato. 
Io si.
E ha trovato una risposta? 
Credo che sia una cosa che ha a che vedere con l’aspettare.
Se è in grado di aspettarti, ti ama.

A.Baricco, Questa Storia
 
Amare è una cosa semplice: basta uno sguardo, un profumo, due mani che si sfiorano. Dimenticare è difficile.