Scusami
se ti ferisco
quando non capisco
che sarebbe meglio evitare
di straparlare
raccontare
come fossi l'amica del cuore.
Scusami
se non comprendo
e alla fine ti offendo
magari non volendo
semplicemente dicendo.
Ma chiederti scusa
non vuol dire fabbricare una scusa
e saperti confusa
mi sorprende
perchè in fin dei conti non ho mai mentito.
Divertito,
cambiato,
fantasticato,
ma mentito mai.
Sono così,
come tu non mi vuoi,
ma così,
come tu vorresti che fossi tuo.
E allora adesso mi allontano,
non scrivo più e tantomeno ti chiamo.
Chiudo la porta che sai resterà comunque aperta
ricomincio la scoperta
alla ricerca
di quello che non ho,
e che amerò quel poco,
o quel tanto finchè l'avrò.
Dopo di che ricomincerò.
Perchè non ho pace
e forse è questo che mi sopravvive,
è questo che mi piace.
Superficiale banale scontato codardo bastardo
come preferisci
io non m'offendo
casomai mi difendo.
Ma non t'importerà...
...dev'esserci un'isola più a sud, un altro mare che nuota in altro blu...
giovedì 29 luglio 2010
mercoledì 28 luglio 2010
sabato 24 luglio 2010
Le onde sono maestose e pericolose.
Ma troppo affascinanti.
Troppo invitanti.
Stai attento...
Sorrido e mi lascio sommergere da spuma e corrente.
Poi mi viene un'idea: se M. sale sulla piccola tavola lo trasporto correndo sul rettilineo lungo della bianca spiaggia,
Ma troppo affascinanti.
Troppo invitanti.
Stai attento...
Sorrido e mi lascio sommergere da spuma e corrente.
Poi mi viene un'idea: se M. sale sulla piccola tavola lo trasporto correndo sul rettilineo lungo della bianca spiaggia,
lì dove l'acqua si lascia morire,
il divertimento è assicurato.
Corro forte almeno dieci volte su e giù.
il divertimento è assicurato.
Corro forte almeno dieci volte su e giù.
M. ride come un matto quando viene scalzato da ondine veementi.
Prendo fiato.
Adesso tocca a me.
Nuoto con la piccola tavola legata al polso destro.
La corrente è forte ma spinge verso la costa non al largo.
Mi allontano una ventina di metri con qualche sforzo.
Attendo la mia piccola grande nave.
Salgo sulla pancia dell'uomo ragno e la guardo nascere a due metri da me.
S'ingrossa e mi cattura.
Ci salgo sopra e non esisto più: tutto è cielo e mare e sabbia e amore.
Prendo fiato.
Adesso tocca a me.
Nuoto con la piccola tavola legata al polso destro.
La corrente è forte ma spinge verso la costa non al largo.
Mi allontano una ventina di metri con qualche sforzo.
Attendo la mia piccola grande nave.
Salgo sulla pancia dell'uomo ragno e la guardo nascere a due metri da me.
S'ingrossa e mi cattura.
Ci salgo sopra e non esisto più: tutto è cielo e mare e sabbia e amore.
giovedì 22 luglio 2010
mercoledì 21 luglio 2010
martedì 20 luglio 2010
Ieri
Incanti di azzurro cielo,
piccole onde gentili come carezze.
Dove sono le tue mani adesso?
Bramo un sorriso, uno ancora.
Ti amo piangendo in silenzio e ti cerco.
Perlustrazioni vane di una mente folle di dolore.
Gocce d'amore
su sonni vinti,
piccola di fronte
al gesto tuo più piccolo.
Signora, mia madre.
Angelo accanto ad angeli.
piccole onde gentili come carezze.
Dove sono le tue mani adesso?
Bramo un sorriso, uno ancora.
Ti amo piangendo in silenzio e ti cerco.
Perlustrazioni vane di una mente folle di dolore.
Gocce d'amore
su sonni vinti,
piccola di fronte
al gesto tuo più piccolo.
Signora, mia madre.
Angelo accanto ad angeli.
lunedì 19 luglio 2010
giovedì 1 luglio 2010
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